
È stato presentato il Rapporto sulla politica di bilancio dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB). Secondo il Rapporto, il 2024 si è chiuso in un contesto internazionale instabile, segnato dal riacutizzarsi delle tensioni geopolitiche e commerciali. Le politiche protezionistiche, in particolare quelle avviate dagli Stati Uniti, hanno ridotto le prospettive di crescita globale, incidendo anche sull’economia italiana. Nonostante ciò,il nostro Paese ha registrato una moderata espansione del PIL (+0,7%), sostenuta dalla dinamica occupazionale e da un rallentamento dell’inflazione. Tuttavia, i segnali di debolezza, soprattutto nel settore industriale e negli investimenti, richiamano l’attenzione su politiche strutturali di lungo periodo.
In questo scenario, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta la leva strategica per sostenere la crescita, l’innovazione e gli investimenti pubblici. La spinta del PNRR ha avuto effetti positivi sull’economia nel biennio 2023-2024 e, secondo le previsioni, continuerà a incidere in maniera significativa fino al 2026, contribuendo allatenuta dell’occupazione e al rafforzamento dell’offerta produttiva. Il Governo ha confermato nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029 (PSB) il ruolo cruciale del PNRR nel sostenere una traiettoria di consolidamento della finanza pubblica compatibile con la nuova governance europea. La programmazione prevede una riduzione progressiva del deficit sotto il 3% del PIL entro il 2026, anche grazie agli investimenti PNRR e alle riforme correlate. Resta forte, tuttavia, il rischio di ritardi nell’attuazione, che potrebbero compromettere il pieno utilizzo delle risorse disponibili entro la scadenza del 2026. Per questo motivo, è necessario garantire un’accelerazione dell’esecuzione e un efficace coordinamento tra i livelli istituzionali coinvolti.
All’interno del più ampio quadro della politica industriale, emergono inoltre gli effetti degli incentivi ndustria/Transizione 4.0, che hanno sostenuto gli investimenti e l’occupazione, in particolare tra le PMI e nel Mezzogiorno. L’esperienza maturata impone ora una revisione degli strumenti per migliorarne efficacia, accessibilità e sostenibilità per la finanza pubblica.
Il bilancio del 2024 evidenzia un deficit in calo (3,4% del PIL), una pressione fiscale in lieve aumento e un ritorno a un saldo primario positivo. Tuttavia, il debito pubblico resta elevato (135,3%) e la sua riduzione nel medio termine dipenderà in larga parte dalla capacità di piena attuazione del PNRR, oltre che da una solida programmazione economico-finanziaria.